scienza - Pier Luigi Inghina , l ' atomo magnetico
Pier Luigi Ighina nacque a Milano nel 1908. Da giovane si interessò allo studio della natura, delle forze motrici e dell'elettromagnetismo. Studiò a Milano, diventando tecnico in elettronica e radioelettronica.
Trovò lavoro come collaudatore prima alla Magneti Marelli, poi alla CGE (Compagnia Generale di Elettricità) e successivamente alla Ansaldo Lorenz di Genova. Dopo un corso di specializzazione in sistemi radiotelevisivi, nel 1926 scelse di arruolarsi come volontario nella Marina Militare come telegrafista.
Trovò lavoro come collaudatore prima alla Magneti Marelli, poi alla CGE (Compagnia Generale di Elettricità) e successivamente alla Ansaldo Lorenz di Genova. Dopo un corso di specializzazione in sistemi radiotelevisivi, nel 1926 scelse di arruolarsi come volontario nella Marina Militare come telegrafista.
In questo periodo, le sue ricerche lo portarono a delineare il concetto di ritmo magnetico Sole-Terra, un'ipotesi che restò priva di riscontri scientifici.
Ighina basava tutte le sue invenzioni sulla "filosofia della spirale". Questa filosofia, che egli riconduceva alla filomazia, sostiene lo studio e le applicazioni della lettera simbolica pi contenente il numero aureo e quindi il principio che tutta la materia sia pervasa di frattali in stretto collegamento psicofisico tra loro. Ighina riteneva che tramite l'applicazione di questo ipotetico "principio filomatico" si sarebbe potuta migliorare la vita dell'uomo attraverso la costruzione di "artefatti elettromagnetici".
Durante i suoi studi Ighina dichiarò nel suo libro di aver scoperto ed osservato l'"atomo magnetico" tramite un particolare microscopio di sua invenzione, e di averlo diviso in monopoli magnetici: il monopolo positivo sarebbe l'energia solare, che arriva alla terra in forma spiraliforme e riscalda tramite frizione, mentre dalla terra partirebbe il monopolo negativo che si ricondurrebbe al sole tramite un ciclo a spirale contraria. Lo scontro tra queste due ipotetiche particelle pulsanti creerebbe la vita e la materia, ognuna caratterizzata da un proprio ritmo.[1]
Sempre secondo Ighina, al centro del sole vi sarebbe un cuore magnetico che pulsa al ritmo del cuore umano
Nel 1937, il medesimo anno della morte di Marconi, Ighina ritornò a Imola, andando a vivere presso il marito della sorella. Ad Imola fondò il "Centro internazionale di studi magnetici" in viale Romeo Galli 4, che nonostante il nome prese la forma di una associazione senza fini accademici.
Ighina sosteneva, grazie alle invenzioni da lui rivendicate, di poter rigenerare cellule morte, allontanare terremoti e allontanare o avvicinare nuvole.[5]
Un resoconto di queste attività venne pubblicato in un libro del 1954, L'atomo magnetico che raccoglieva idee quali una "valvola antisismica", ipotetici metodi alternativi per la trasmissione di immagini televisive, ipotesi su come effettuare analisi del suolo in profondità, annullare radiazioni e inquinamento e produrre energia elettrica dal nulla. Nessuna di queste invenzioni risulta mai testata in condizioni di verifica sperimentale né brevettata: Ighina stesso, in una intervista a Report rilasciata all'età di 90 anni, affermò che tutte le volte che ha proposto a qualcuno le sue "invenzioni" non ha mai avuto riscontri positivi, spiegando ciò con motivazioni di natura complottistica. Ad esempio a proposito della "macchina della pioggia" Ighina disse: «Ho mandato questa idea in Africa. Sa cosa mi hanno detto? Se la prenda e la porti via perché noi guadagniamo sulla mancanza di acqua»[6]. Ha inoltre dichiarato di non voler brevettare alcuna delle sue invenzioni, perché «il sapere è una cosa comune ed è giusto che venga utilizzato da tutti»[7].
La "macchina della pioggia" era un marchingegno composto da una grossa elica da elicottero rivolta verso l'alto, e da due gruppi di tubi, i primi si trovano in superficie, i secondi sottoterra. Entrambi erano caricati con polvere di alluminio. Secondo l'ipotesi di Ighina, non supportata da alcun riscontro scientifico, i tubi si caricherebbero con l'energia solare che sarebbe poi usata per produrre l'allontanamento delle nuvole qualora l'energia emessa fosse di "polarità positiva" (in quanto entrerebbe in contrasto con la presunta "polarità positiva" delle nuvole), mentre qualora l'energia rilasciata dai tubi fosse "negativa" tale polarità farebbe sì che si inneschi un processo di attrazione che determinerebbe l'avvicinamento delle nuvole fino al raggiungere uno stato di nuvolosità che permette lo scatenarsi della pioggia.[8]
Luigi Fanton, collaboratore di Ighina, sostiene che questi, dopo aver dichiarato che l'esperimento era riuscito, rifiutava di dimostrarlo di fronte ad altri, sostenendo di aver smontato i macchinari per costruirne altri.[2] Ighina sosteneva di temere per la sua vita a causa di quella che riteneva la "scomodità" delle sue invenzioni: in un'intervista a Report affermò: "Se mi prendono mi fanno fuori".[9]
Ighina morì a 95 anni nella sua casa di Imola; ancora oggi alcune sue idee hanno un seguito tra gli appassionati di pseudoscienze e nell'ambiente del complottismo, pur non avendo ottenute prove di funzionamento pratico e non essendo riconducibili alle conoscenze scientifiche assodate.
Vi consiglio di documentarvi su internet nei vari link , secondo il mio punto di vista una teoria molto interessante .
English version
Pier Luigi Ighina was born in Milan in 1908. As a young man, he was interested in the study of nature, driving forces and electromagnetism. He studied in Milan, becoming a technician in electronics and radio-electronics.
He found work as a test driver first at Magneti Marelli, then at CGE (General Electricity Company) and later at Ansaldo Lorenz in Genoa. After a specialization course in radio and television systems, in 1926 he chose to enroll as a volunteer in the Navy as a telegraphist.
During this period, his research led him to delineate the concept of magnetic-solar rhythm, a hypothesis that was devoid of scientific evidence.
Ighina based all her inventions on the "spiral philosophy". This philosophy, which he derived from philosophy, supports the study and applications of the symbolic letter containing the golden number and hence the principle that all matter is pervaded by fractals in close psychophysical connection between them. He believed that through the application of this hypothetical "philosophical principle" it could have improved man's life through the construction of "electromagnetic artifacts".
During his studies, Ighina stated in his book that he discovered and observed the "magnetic atom" through a particular microscope of his invention, and divided it into magnetic monopolies: the positive monopoly would be solar energy, coming to earth in Spiral form and heated by clutch, while from the earth would be the negative monopoly that would return to the sun through a spiral opposite spiral. The clash between these two hypothetical pulsating particles would create life and matter, each of which is characterized by its own rhythm.
Again according to Gin, in the center of the sun there would be a magnetic heart pulsating at the rhythm of the human heart
In 1937, the same year as Marconi's death, Ighina returned to Imola, going to live with her sister's husband. At Imola he founded the "International Center of Magnetic Studies" in Romeo Galli 4 boulevard, which despite the name took the form of a non-academic association.
He maintained, thanks to the inventions that he claimed, that he could regenerate dead cells, remove earthquakes and move away or near clouds.
An account of these activities was published in a book of 1954, The magnetic atom that collected ideas such as an "anti-seismic valve", hypothetical alternative methods for the transmission of television images, hypotheses on how to perform deep soil analysis, cancel radiation and Pollution and produce electricity from nothing. None of these inventions has ever been tested under experimental or patented testing conditions. In the same interview with Report at the age of 90, Hailina himself stated that every time he had proposed to anyone his "inventions" he never had Positive findings, explaining this with motives of a complottistic nature. For example, about the "rain machine", Jonny said, "I have sent this idea to Africa. Do you know what they told me? Take it and take it away because we earn on the lack of water. " He also stated that he did not want to patent any of his inventions because "knowledge is a common thing, and it is right to be used by all"
The "rain machine" was a marching piece made up of a helix helicopter facing upwards, and two sets of tubes, the first being on the surface, the second below the ground. Both were loaded with aluminum powder. According to Ighina's hypothesis, which was not supported by any scientific evidence, the tubes would be loaded with solar energy which would then be used to produce the cloud away if the emitted energy was of "positive polarity" (as it would enter Contrasting with the supposed "positive polarity" of the clouds), while if the energy released by the pipes was "negative" such polarity would cause a process of attraction that would lead to the approaching clouds to reach a state of cloudiness Allows the release of rain.
Luigi Fanton, a collaborator of Ighina, argues that after declaring that the experiment was successful, he refused to demonstrate it in the face of others, claiming to have dismantled the machinery to build others. Hughine claimed to fear for his life because of what he thought of the "uncomfortable" of his inventions. In an interview with Report, he said, "If they take me out,"
Ighina died at 95 in his home in Imola; Still today some of his ideas have been followed by lovers of pseudosciences and in the environment of plotting, although they have not obtained practical evidence of practicality and are not attributable to well-known scientific knowledge.
I recommend you to document on the internet in the various links, according to my point of view
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